Guida al Vermouth
Il vermouth è un vino liquoroso, nato dall’infusione di essenze botaniche, erbe e spezie selezionate ad arte per creare un profilo gustativo complesso e vivace. Ogni vermouth è studiato per raggiungere un gusto specifico, che va da note floreali ed erbacee a una delicata dolcezza. È questa versatilità a rendere il vermouth l’ingrediente perfetto per cocktail classici come l’Americano o il Negroni.
In Italia, patria del vermouth, è abitudine sorseggiare drink a base di vermouth durante l’aperitivo, abbinandoli a spuntini leggeri e alla compagnia di amici e familiari. Preferisci gustare il tuo vermouth liscio o in combinazione con altri ingredienti? Qualunque sia la tua preferenza, ci auguriamo che ti unisca a noi in questo viaggio alla scoperta di tutti i suoi segreti.
Cos’è il Vermouth?
Il vermouth ha due forme distinte: uno “dry”, caratterizzato dall’aspetto pallido e dalle note amare, mentre l’altro è rosso, “dolce”, dal sapore più ricco e dolciastro. Quest’ultimo è stato inventato a Torino intorno al 1780. Originariamente fu chiamato “Wermut”, dal termine tedesco che indicava l’assenzio, ma la pronuncia francese “vermouth” prese rapidamente il sopravvento e divenne il nome che ancora oggi associamo a questa creazione. Joseph Noilly, tra il 1800 e il 1813, creò il primo vermouth dry in Francia, riducendo la quantità di zucchero e provando a combinare diverse essenze botaniche per creare il vermouth più chiaro e aspro che presentiamo nei nostri cocktail a base di gin Martini.
Anche se i vermouth dolci sono considerati solitamente rossi e i vermouth chiari secchi, non è sempre così.
Alla fine del XVIII secolo, il vermouth divenne sinonimo di aperitivo, momento di socializzazione, relax e calore. Con la crescente popolarità dell’aperitivo, i mixologist iniziarono a sperimentare il drink e, alla fine del XIX secolo, vennero creati cocktail come il Manhattan, il Martini e il Negroni, apprezzati ancora oggi in tutto il mondo.
Come viene realizzato il Vermouth?
Le ricette per un ottimo vermouth sono tramandate di maestro in maestro. Nel caso di MARTINI, l’arte del blending è un’abilità affidata a pochi eletti che proseguono l’eredità del Master Blender originario, Luigi Rossi. Per saperne di più sugli ingredienti MARTINI, sul Master Blender Giuseppe Musso e sul nostro Master Herbalist Alessandro Garneri, consulta la pagina “La nostra Storia” sul sito MARTINI.
La prima fase nella produzione del vermouth consiste nella preparazione dei vini che ne costituiscono la base. MARTINI utilizza vini leggeri, freschi che chiamiamo “vino fiore”. Questi vini vengono selezionati e miscelati dal master per ottenere una base costante nel corso degli anni. La seconda fase riguarda la preparazione degli estratti botanici. Le essenze botaniche utilizzate per produrre il MARTINI sono accuratamente selezionate in tutto il mondo dai nostri maestri erboristi che preparano le ricette segrete, specifiche per ognuno dei prodotti MARTINI. Le essenze botaniche essiccate vengono poi messe in infusione in alcol e acqua per ottenere gli elisir unici che definiscono l’“anima” di ogni MARTINI. Nella fase di assemblaggio vengono aggiunti tutti gli ingredienti: lo zucchero viene sciolto nel vino, vengono aggiunti gli estratti, viene fortificato il blend e infine, al momento giusto, viene aggiunto il caramello per fornire quella nota colore.
Il vermouth è il prodotto di una complessa sovrapposizione di ingredienti e ogni combinazione di radici, erbe, fiori, uva, spezie e liquori si sposa per creare un drink dal sapore unico. Ogni dettaglio, dalla provenienza degli ingredienti al tempo di infusione di ciascuna pianta, può influire sul gusto finale del prodotto, quindi ogni scelta è presa allo scopo di creare un vermouth perfettamente equilibrato.
Vermouth Dry
Il vermouth Dry è caratterizzato da un basso contenuto di zucchero, inferiore al 5% (o al 3% se Extra Dry). L’Extra Dry è il componente più popolare del cocktail Martini grazie al suo aspetto elegante e al classico mix di note amare, floreali ed erbacee.
Vermouth dolce
Il vermouth dolce più conosciuto è il Rosso, caratterizzato da un alto contenuto di zucchero e dal classico sapore dolce amaro delle erbe. Il suo colore è dovuto all’aggiunta del caramello.
Può essere miscelato perfettamente in svariati cocktail, ad esempio con il bitter nell’iconico cocktail Americano.
Il vermouth dolce può essere realizzato anche senza l’aggiunta di caramello, quindi con un colore giallo pallido ed è chiamato Bianco. È un vermouth dalle note floreali e di vaniglia, con un’amarezza più delicata.
Come conservare il Vermouth
Dopo averlo aperto, è fondamentale conservare il vermouth in frigorifero. Da non confondere con il vino bianco e rosso, tutti i vermouth, sia dolci che secchi, devono essere conservati in frigorifero.
Se conservato in frigorifero, il vermouth si mantiene bene per circa un mese. Passato questo periodo, la qualità potrebbe risentirne per via dell’ossidazione. Quando apri una bottiglia di vermouth per la prima volta, assaggiala e notane il profilo aromatico vivace e complesso. Con il passare del tempo, e soprattutto quando si deteriora, vivacità e complessità si affievoliscono. Un vermouth vecchio o conservato in modo errato diventa piatto, opaco e ha un cattivo aroma.
Come gustare il Vermouth
Il vermouth può essere gustato in vari modi, a seconda del mood e dei gusti. Per un cocktail semplice e ricco di sapori complessi, gusta il vermouth con ghiaccio come aperitivo o in un drink più lungo come lo Spritz. Guarnisci con una fetta di limone, arancia o pompelmo per esaltare le essenze botaniche del vermouth.
I cocktail classici come il Negroni, il Manhattan, il Martini e l’Americano devono il loro gusto e la loro complessità proprio al vermouth. I nostri vermouth analcolici, come Floreale o Vibrante, sono perfetti per chi desidera qualcosa di interessante da bere senza la spinta alcolica di un liquore.